lunedì 17 aprile 2017




PORT DES CALONGE


Avevano da poco lasciato la strada a mezza costa che attraversa la Sierra de Tramuntana e che lascia con il fiato sospeso per lunghi tratti, quando l’intenso azzurro del mare delle Baleari, appena increspato dalla calda brezza estiva, appare in tutta la sua maestosità, quasi a contrastare il verde e i profumi della fitta vegetazione.
La stretta stradina, in ripida pendenza, offriva panorami unici nella loro bellezza e varietà tra carrubi, mandorli e ulivi ai piedi dell’imponente Puig Major.
Le cicale riempivano quel pomeriggio assolato con il loro canto senza tregua.
In lontananza qualche grido di bambini, festosamente coinvolti nei loro giochi.
La strada si faceva di momento in momento sempre più tortuosa, una curva via l’altra, obbligandoli ad un’andatura più che lenta e che, al tempo stesso, consentiva loro di immergersi completamente in quella dimensione quasi fuori dal mondo.
Il caldo indusse lei a sollevare il vestito azzurro di lino che le cadeva morbidamente sui fianchi .
A lui non era certo sfuggito quel movimento così ricco di spontaneità e di quella particolarissima sensualità che bene conosceva e che lo aveva affascinato fin dai primi momenti della loro più intima frequentazione.
Si tenevano per mano, come spesso, come sempre quando stavano vicini, interpretando in quel modo il loro profondo bisogno di comunicazione e di condivisione.
Con uguale spontaneità lui portò le loro mani, quasi guidando la sua, fino a posarsi sulla coscia lasciata scoperta.
Percepì immediatamente il fremito sottile che l’aveva come risvegliata e i loro occhi , richiamati da quel gesto e da quella sensazione, si rispecchiarono fino a perdersi dentro l’anima l’una dell’altro.
In quell’attimo, magicamente, entrambi percepirono in modo completo e definitivo il senso della loro storia d’Amore.
Era come se avessero finalmente varcato la soglia di quella ideale porta che li faceva entrare in una realtà altra da quella nella quale, per molto tempo, erano stati costretti a vivere, quasi mimetizzati in una quotidianità per certi versi lacerante e che solo la loro folle volontà e il loro totale ed incondizionato abbandono alla corrente di quella passione e di quelle emozioni aveva costituito l’argine maestro, a difesa della integrità e della vita stessa del loro sentimento così puro e sincero da sembrare perfino irreale.
Il silenzio della loro meditazione coincideva con il dialogo delle loro anime che si rincorrevano lungo le discese e tra gli arbusti e gli ulivi e il canto delle cicale e i profumi del mirto e della lavanda e del ginepro, come dentro ad un’ altra dimensione.
E in essa si ritrovavano finalmente e ritrovavano la ragione di quel loro incontro che da subito era sembrato, ed anzi percepito, come un segno del destino.
D’un tratto, dietro l’ultima curva, le prime case di Port des Calonge. Ancora un poco, fino alla verde terrazza sulla piccola baia contornata di rocce che al tramonto si colorano di rosso. Alle spalle della spiaggia, i piccoli capanni di pescatori che sembravano quasi sfidare la violenza delle onde sotto la sferza del maestrale quando, nelle burrasche improvvise, gonfia il mare e ulula tra le guglie della montagna.
Alla fonda, piccole imbarcazioni che i turisti ormeggiano per la notte e che l’indomani useranno per approdare alle tantissime spiaggette di cui la costa è disseminata , raggiungibili solo via mare.
Mano nella mano discesero gli scalini che portavano alla spiaggia.
Il tramonto era ormai prossimo. Ancora soltanto una parte della spiaggia era in sole. Si spogliarono e si sdraiarono per assaporare la delicatezza del frangersi dell’onda.
E mentre l’acqua accarezzava dolcemente i loro corpi, si baciarono teneramente.
E quel bacio sigillava per sempre il loro patto d’amore e custodiva gelosamente, in un ideale scrigno che niente e nessuno avrebbe mai potuto violare, la loro stessa essenza.


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