sabato 11 agosto 2018



ANIME GEMELLE



Chiamami come vuoi.
Il nome non ce lo diamo noi, noi non ci chiamiamo.
Gli altri ci chiamano, per convenzione.
Ma tu chiamami pure come vuoi.
Chiamami anche con il mio nome o con un nome di tua fantasia.
Se vuoi, chiamami stella o amore o gioia mia.
Chiamami tesoro o luce dei miei occhi o meraviglia.
Chiamami in qualunque modo, secondo come mi vedi e come mi senti.
E come vedi e senti te stessa, in quell'istante preciso, in ogni luogo e in tutti i luoghi in cui ci apprestiamo a sperimentare il nostro incontro di anime.
Solo a te concedo di chiamarmi come vuoi.
Perché il mio nome con te non ha senso, non ha ragione di essere.
Perché qualsiasi nome, con te, sarebbe riconducibile alla semplice nostra condizione umana piuttosto che alla nostra vera natura.
Nella quale ci rituffiamo liberi, quando tu e io insieme viviamo.
E allora, se preferisci, non pronunciare il mio nome né altro che non siano quelle vibrazioni con le quali sei approdata sulla sponda di questo mare e che da molto lontano - e in un tempo lontano - ho percepito appena in risonanza fino a trovarti dopo secoli di spasmodica ricerca.
Perché tu e io siamo già oltre, seppure ancora in questa dimensione.
Perché qui o altrove, in qualsiasi altra dimensione, tu e io saremmo già comunque oltre.
Chiamami pure come vuoi.
Io non ti chiamo più ormai.
Non ce ne è più bisogno.
Sono tornato ad essere "uno" con te.
Nel silenzio e nella quiete del sempre o del mai.
Del tutto o del nulla.





martedì 7 agosto 2018



ECCOMI



...." Eccomi allora, ancora un attimo almeno. Il tempo di salutarti. Di salutare anche questo tuo silenzio che arriva alle mie orecchie non meno del canto melodioso dei tuoi pensieri che giungono al mio cuore e lo inondano di grazia e di beatitudine dentro a quella quiete che ormai dilaga come calme acque di lago di montagna e invade ogni angolo di me.
Grazie ancora per i consigli. Utilissimi.
Non poteva essere altrimenti: "fatti con amore", come mi hai insegnato si debba accompagnare ogni nostra azione e ogni parola. E come tutto quello che fai, che hai sempre fatto anche quando, ancora ragazzina, percorrevi in giù e in su, a passo veloce, la breve discesa sotto le finestre di casa, con quelle scarpe bianche da ginnastica e i pantaloncini color azzurro sbiadito, sopra i quali lasciavi intravedere un lembo appena di pelle, sotto una maglietta anch'essa bianca che vestiva in modo sbarazzino la tua esile corporatura.
Quel tuo andirivieni, che oggi sento così familiare nella sua naturalezza e spontaneità, era sempre accompagnato da un sorriso solare e da qualche sguardo che talvolta incrociavamo e che mai avrei pensato potesse essere preludio alla intensità del nostro guardarci fin dentro l'anima nel tempo corrente.
Come è curiosa la vita! E che dire di questo manifestarsi troppo spesso incompreso o davvero incomprensibile al noi che siamo in quel momento?
Spero dunque di vederti presto.
Comprendo le tue resistenze e la paura che le muove e che è generata da qualche esperienza infelice per te.
Ma di paura si muore, non si vive.
Di sperimentazione si invece, si vive.
Di paura si resta soli, di sperimentazione si fa esperienza comune e talvolta proprio insieme.
Ho davvero un grande desiderio di vederti, abbracciarti, tenerti per mano.
Desiderare: dal latino "de sidera" , letteralmente "mancanza di stelle".
Ecco il senso del desiderio di cui ho detto: rivedere da vicino la stella che sei e la stella che sei stata nel mio cielo ancora buio di allora.
Si dice che il tempo sia circolare e dunque viene sempre il momento del ritorno, prima o poi...certo diversamente dal precedente e proprio per questo da sperimentare nel nuovo e nel diverso da prima.
Allo stesso modo in cui ogni giorno, nuovo e diverso, si affaccia alla nostra vista, e noi al giorno.
Un giorno, questo che viene e come tutti gli altri che verranno, che ti auguro sereno e felice anche nel constatare quanto bene ancora agisci in me per qualcosa che hai fatto un tempo lontano, estensione di frequenze e vibrazioni all'infinito e nel senza tempo.
Un abbraccio forte e delicato, di amore vero e sincero.
E di gratitudine."