sabato 16 settembre 2017







... e lui ne apprezzava soprattutto la delicatezza nei particolari e l'armonia dell'insieme.
Del suo dire, del suo muoversi con grazia e femminilità. Sempre, in ogni occasione.
Mai però - come usava ripetere quando si toccava questo argomento- in modo smielato, appiccicoso.
Ed era proprio una sorta di apparente contraddizione che lo affascinava e lo attraeva oltre il normale.
In lei convivevano la femmina accogliente e tenera e colma di attenzioni e di dolcezza e, insieme, la donna adulta, emancipata, autonoma, indipendente.
Lo aveva intuito subito, appena si conobbero nel sotterraneo della Clinica, un pomeriggio di fine marzo di qualche anno prima. Già, proprio come due semi gettati nel terreno da una mano ignota. Ancora del tutto inconsapevoli che quel buio e quel peso sopra le loro teste erano soltanto la premessa e la via indispensabile per ritornare un giorno alla luce...

(da " Racconti"




)