La notte mi porta a te
mio stesso cuore
al tuo splendore di donna
fugace sensazione
anelito per questo corpo
roccia di mare
che si porge all’onda
per esserne ricoperta
sferzata sommersa
e pronta
per la prossima onda che tu sei
spumeggiante
e di nuovo come quella roccia
ricoperto io stesso
sferzato sommerso
e travolto
infine.
Altra sorte non voglio
altro passaggio io nego
che non sia attraverso
il suadente invito della tua voce
e la delicatezza
delle tue mani
appena posate
nel loro viaggio d’amore e di passione
sul mio prato sfiorito.
E’ buio intorno
mentre lontano da te
senza la luce del tuo sguardo che rapisce
- e dentro ad esso la tua anima che esulta come la mia -
ancora ti chiedo perdono
per non averti cercato
abbastanza.
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